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Le Terrazze di Zighidì
28 Set

“L’Arca, l’Amerca e la Pantelleria”, modi di dire. Alcuni storici vedono Pantelleria come tappa di pellegrinaggio

Che cos’hanno in comune la città di Córdoba, la città santa di La Mecca e l’isola di Pantelleria?

Per trovare il legame tra queste tre località così distanti tra loro bisogna attingere all’immenso patrimonio di detti e proverbi siciliani, frutto di millenni di storia che hanno visto alternarsi popolazioni di origine diversa. Tra questi ce n’è uno enigmatico e dal sapore orientale: “firriari l’Arca e La Merca”, che si ricollega ai percorsi compiuti dai pellegrini musulmani verso la città santa di La Mecca, e che significa stare sempre in giro, girare il mondo e vagare senza riuscire a trovare ciò che si cerca. 

Questa locuzione ha un corrispettivo in spagnolo, ovvero “ir de Ceca en Meca”, dove la parola Ceca indica l’antico nome del Palazzo della Zecca di Córdoba, punto di partenza del pellegrinaggio dei fedeli musulmani che dalla Spagna si dirigevano verso La Mecca. Per gli arabi siculi, invece, il punto di partenza è da individuare nella parola Arca, derivante dall’arabo “Al-Halqa”, nome del quartiere in cui avevano sede l’emiro e la Moschea principale di Palermo. La locuzione siciliana e quella spagnola sono indipendenti, ma semanticamente legate dall’idea del bighellonare, dell’andare da una parte all’altra senza risultati. 

Le numerose varianti di questo detto mantengono lo stesso significato di base ma spesso contengono altri elementi, come nel caso delle locuzioni in cui viene citata anche Pantelleria. Un esempio è “Firriari l’Arca, l’Amerca e la Pantelleria”, tradotta come “Girare l’Africa, l’America e Pantelleria”, e presente in alcune opere letterarie. Tra queste è da segnalare il romanzo “La zia marchesa” del 2004, opera della scrittrice palermitana Simonetta Agnello Hornby, dove si trova la versione “Firriare l’Arca, la Merca e la Pantiddaria”.

Secondo diversi studi l’inserimento di Pantelleria in alcune varianti del detto può essere motivato dal fatto che l’isola era spesso una tappa intermedia per i pellegrini erranti che da Palermo navigavano verso il Mediterraneo orientale alla volta di La Mecca.

Nicoletta Natoli